Archivio per agosto 2019

Il cordoglio di Assoedilizia per LA SCOMPARSA DEL RAGIONIERE ITALO PALLARONI Ex Segretario Generale della Associazione

agosto 30, 2019

Milano 15 Agosto 2019

 

Il cordoglio di Assoedilizia

 

LA SCOMPARSA DEL RAGIONIERE ITALO PALLARONI

Ex Segretario generale di Assoedilizia

 

Il Presidente Achille Colombo Clerici, i Vice Presidenti, i componenti la Giunta e il Consiglio Direttivo, il Segretario Generale, consulenti e collaboratori di Assoedilizia- Associazione della Proprietà Edilizia, partecipano con profondo cordoglio al lutto della famiglia per la scomparsa del Ragioniere Italo Pallaroni, per molti anni Segretario Generale dell’Associazione.

 

Ricordandone le preclari doti di umanità, di integrità morale, di alto senso di professionalità, a Lui rivolgono un memore e grato pensiero.

 

QN IL GIORNO pag. 21 · 17-08-2019 SVILUPPO AGRICOLO (Achille Colombo Clerici)

agosto 30, 2019

QN IL GIORNO pag. 21 . 17-08-2019 SVILUPPO AGRICOLO

 

di Achille Colombo Clerici

 

 

Con poco più di 12 milioni di ettari di superficie utilizzata, l’agricoltura italiana realizza oltre il 12% del fatturato del settore nell’Ue a 28 stati, confermandosi terza economia agricola del continente dopo Francia (17% con 28 mln di ettari) e Germania (13% con 15 mln di ettari). E’ quanto emerge dall’ultima istantanea di Eurostat sul settore in Europa, basata sui risultati provvisori dell’indagine sulla struttura delle aziende agricole 2016. I dati riferiti all’Italia, però, risalgono al 2013 e sono i meno aggiornati di tutti.

 

La Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria che riunisce i proprietari concedenti la terra in affitto, svolge un ruolo importante nell’economia agricola italiana: in una realtà imprenditoriale molto frammentata, in Europa due terzi del totale delle imprese hanno meno di 5 ettari e contribuisce a creare strutture moderne in grado di resistere ai competitors stranieri.

 

Dal Rapporto 2016 dell’Istat risulta che la Superficie Agricola Utilizzata in affitto a livello nazionale ammonta a oltre 5,8 milioni di ettari, pari al 45,3% della SAU totale. In Piemonte e Lombardia si raggiungono percentuali del 63 e del 62 della superficie agricola complessiva.

 

Un fattore che ha contribuito a far conquistare all’agricoltura italiana il primato europeo del più alto valore aggiunto con 30 miliardi di euro, seguita dalla Francia (25,55) e dalla Spagna (25,50); e il secondo posto per valore della produzione (52,9 miliardi), dopo la Francia (70,2 mld) e prima della Germania (51,2 mld).

Eurostat evidenzia inoltre un quadro molto eterogeneo, con alcuni Paesi dove è molto rilevante un’agricoltura di sussistenza caratterizzata da un grande numero di piccole aziende (Romania, Polonia), altri dove prevale un’agricoltura imprenditoriale su aziende di grande dimensione (Francia, Germania, Spagna), altri ancora, come l’Italia, dove le due forme di agricoltura, di sussistenza e imprenditoriale, sono ugualmente rilevanti sia pure con tendenza alla crescita della seconda.

Determinante sarà la nuova PAC, Politica Agricola Comunitaria 2021-2027, che la Proprietà Fondiaria auspica sia dotata di risorse finanziarie adeguate in grado di poter affrontare nel modo migliore le nuove sfide a cui il settore è chiamato e che riguardano principalmente: una produzione agricola sufficiente e sostenibile, la tutela dell’ambiente e del territorio e la valorizzazione delle aree rurali. Inoltre dovranno essere rivisti i meccanismi della degressività e del plafonamento (tetti massimi e tagli agli aiuti più consistenti) che costituiscono delle penalizzazioni proprio per quelle aziende più strutturate che creano crescita e occupazione e che riescono ad essere competitive.

Villa Medici Giulini a Briosco – CONCERTO DI CLAUDE RICHARD E JUTTA PUCHHAMMER – Saggio finale della masterclass di violino e viola – Europasia informa

agosto 30, 2019

Istituto Europa Asia

EUROPASIA

Europe Asia Institute

 

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A Villa Medici Giulini di Briosco saggio finale della masterclass di violino e viola

 

 

CONCERTO DI CLAUDE RICHARD E JUTTA PUCHHAMMER

 

 

Prosegue intensa l’attività culturale del Teatrino di Villa Medici Giulini di Briosco. Ieri, venerdì, l’eccezionale rilievo dell’evento musicale in programma ha richiamato un folto e selezionato gruppo di appassionati, ospiti di Fernanda Giulini – tra i quali il presidente di Assoedilizia e di Europasia Achille Colombo Clerici con la consorte Giovanna – che hanno apprezzato ed applaudito l’esibizione di Claude Richard e Jutta Puchhammer e dei solisti.

 

Gli artisti hanno introdotto il concerto finale della masterclass di violino e viola con una loro esecuzione. Sono seguite le esibizioni dei solisti Martin Chequette, Mimi Biaggi, Charlotte Monastesse, Arelle Tahiri, Noemie Chemali, Emma Spangaro, Laurent Tanguay, Huhanhuan Sun. Sono state eseguite musiche di Mendelssohn, Brahms, Mozart, Bartok, Prokofiev, Beethoven, Vieuxtemps.

 

Pianista Mirko Maltoni.

 

 

Foto:

 

–  Claude Richard e Jutta Puchhammer con i solisti, sul palco del Teatrino

Festival Paganiniano di Carro (SP) – CONCERTO DEL “BERLINER STREICH QUINTETTE” con TATIANA VASSILJEVA – Europasia informa

agosto 30, 2019

Istituto Europa Asia

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Europe Asia Institute

 

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Concerto conclusivo della 18^ edizione del Festival Paganiniano di Carro

 

CONCERTO DEL QUINTETTO D’ARCHI DEI BERLINER

CON TATIANA VASSILJEVA

 

 

 

Ha concluso la sua diciottesima edizione il Festival Paganiniano di Carro (La Spezia) dove, nell’ormai celebre Piazza del Tempio “Laurentio dicatum”, si sono esibiti il quintetto d’archi dei Berliner (Berliner Streich Quintette – composto da Luiz Felipe Coelho, Romano Tomassini, Wolfang Talirz,  Kyoung Min Park, David Riniker )  e Tatiana Vassiljeva alla presenza di un folto e selezionato pubblico di appassionati musicofili provenienti da diverse regioni italiane e da Paesi europei, a conferma del crescente successo della manifestazione. Il concerto è stato preceduto dall’incontro con Nicolò Paganini, discendente diretto del grande musicista.

 

Il Festival era stato aperto sabato 13 luglio dal recital del violinista Kevin Zhu, vincitore del Premio Paganini di Genova 2018.

 

 

Tra gli invitati alla serata musicale, il sindaco di Carro, Antonio Solari, l’assessore all’Urbanistica e Demanio del Comune di Genova Simonetta Cenci, in rappresentanza del Sindaco Marco Bucci, il consigliere della Regione Liguria Andrea Costa, il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici con la moglie Giovanna, e numerose personalità del mondo dell’arte, della cultura, dell’economia,

ospiti di Giorgio e Camilla Basile e di Monica Staglieno, che, con il figlio Pierdomenico, ha offerto il rituale cocktail di saluto.

Presenti, tra gli altri, Manfredi e Elke Landi di Chiavenna, Nicolò Calvi di Bergolo, Emanuele Canevaro di Zoagli, Paolo Mangiante, Filippo e Virgiliana Tibertelli de Pisis.

Eseguita la celebre Sinfonia concertante di Mozart, ed il sestetto per archi “Souvenir de Florence” di Tschaikovski.

 

 

La manifestazione, ideata e coordinata dalla Società dei Concerti di La Spezia, è realizzata in collaborazione con il Comune di Carro e gli altri Comuni aderenti. Il Festival gode del patrocinio della Regione Liguria, si avvale del sostegno del MIBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del contributo di Isagro Spa, main sponsor dell’iniziativa, oltre che del supporto, come di consueto, dell’associazione Amici del Festival Paganiniano di Carro, presieduta da Giorgio Basile, e coordinata da Monica Amari Staglieno.

 

Il Festival è dedicato al virtuosismo musicale, con una particolare attenzione alla scelta di gruppi e solisti internazionali che si ispirano a Niccolò Paganini. La manifestazione si fregia dell’etichetta Effe 2015-2016 (Europe for Festivals, Festivals for Europe): si tratta di un riconoscimento attribuito a 761 festival in 31 differenti Paesi europei, che prevede l’inserimento di tali iniziative nell’apposita piattaforma internazionale dedicata a professionisti e semplici appassionati, per rimanere aggiornati sui festival in programma in tutta Europa.

 

Carro, Brugnato, Levanto, Rocchetta Vara, Arcola, Framura, Bonassola, Sesta Godano, Varese Ligure, Beverino, Vernazza, Santo Stefano di Magra: queste le località dell’Alta e Media Val di Vara, ma anche della riviera ligure, che hanno ospitato i concerti del Festival. Il ricco calendario di appuntamenti è stato dedicato ai liguri appassionati di musica di qualità, ma anche ai turisti, che ogni anno scelgono la Val di Vara per i loro soggiorni estivi: dal Levante ligure, dal Tigullio, dalla Versilia e da Genova; ma non mancano i turisti provenienti da tutta Europa.

 

Carro è il paese di origine degli avi di Niccolò Paganini. La casa della famiglia Paganini, l’unica dimora paganiniana ancora esistente, si trova nel vicolo principale del paese e, acquistata dall’Amministrazione comunale, ospita un Centro di documentazione paganiniana che è stato inaugurato in occasione del Festival Paganiniano di Carro 2016.

 

Foto:

– Giorgio Basile con Achille Colombo Clerici

Italiani e Milanesi in vacanza durante le ferie d’agosto – Dove e come – Ricerca del Cescat Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia – Europasia informa

agosto 30, 2019

Istituto Europa Asia

EUROPASIA

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Tra i 18 milioni di italiani e stranieri in vacanza d’agosto

 

DOVE VANNO I MILANESI E I LOMBARDI NEL MESE CLOU DELLE FERIE

 

Sono 18 milioni le persone, italiane e straniere, in vacanza in questo mese, prevalentemente al mare (circa il 45%), poi, nell’ordine, nelle città d’arte, in montagna, ai laghi. Pernottano soprattutto in alberghi, seguono pensioni, campeggi, case di proprietà. Il Veneto guida la classifica dell’ospitalità sia per presenze italiane che straniere, seguito da Emilia Romagna e Toscana. Se parliamo solo di turisti italiani, le classifiche cambiano: tra le destinazioni favorite del nostro paese, la Puglia si conferma in cima alle preferenze, seguita da Sicilia, Toscana e Liguria. Vengono raggiunte prevalentemente con l’auto (61%), ma è in crescita l’utilizzo dell’aereo: oltre un quinto del 18% degli italiani che volano lo fa per turismo.  Tra le mete estere Grecia sempre in pole position, poi Croazia e Spagna. Entra in classifica, sia pure a distanza, l’Albania.

 

Come si collocano, in questa cornice, i turisti milanesi e lombardi? Stanno riscoprendo il Sud e le Isole: bel mare, enogastronomia di qualità, la propria lingua, elementi per i quali spesso si mette l’economicità di altri Paesi in secondo piano.  Si trovano tariffe interessanti, sui mille euro per una settimana. Una cifra che sale un po’ per la Sardegna, la regione più cara, attorno a 1.700 euro. Per la Puglia la spesa media è di circa 1.200 euro (in Spagna e in Grecia si scende attorno ai 1.000 euro, sempre la settimana). Per mete più lontane, il Canada registra un mini-boom. Tornando entro i confini nazionali, anche in montagna la stagione prosegue proficuamente. Le vacanze dei milanesi durano fra 7 e 14 giorni, in linea con gli altri anni.

 

Non tutti le consumano in agosto, anzi. Milano e le altre città lombarde non sono mai state così affollate, relativamente parlando, seguendo una tendenza in atto da almeno 15 anni. Parecchi hanno trascorso giorni di riposo a luglio, altri lo faranno a settembre perché le aziende, in un mondo globalizzato, hanno clienti sparsi ovunque che in estate lavorano.

 

Più specificamente, il turista lombardo e in particolare milanese –  che si ritrova in giro per tutta l’Italia, l’Europa e altrove –  ha dei “poli attrattivi”: Santa Margherita Ligure, Portofino, Varigotti, Finale Ligure, Forte dei Marmi, classici della vacanza al mare. E sull’Adriatico, Milano Marittima che non ha il mare ligure ma una vita notturna impareggiabile, anche perché nelle vicinanze ci sono altre mete turistiche “di massa” come Cesenatico, Rimini e Riccione.  Più lontano geograficamente, il Salento rappresenta ancora la mecca delle vacanze al mare “alternative”. E, varcato il confine, da Mentone in poi – Nizza, Antibes, Cannes per citare – la Costa Azzurra è un altro grande “luogo comune” delle vacanze milanesi.  I lombardi sono anche i proprietari del maggior numero di seconde case di vacanza. Inevitabilmente, la meta turistica è condizionata da questa realtà.

 

Secondo una ricerca del Cescat Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia, per quanto riguarda le località di montagna le mete sono: Bormio, Madesimo, Cervinia, Sestriere, Courmayeur, San Sicario, Macugnaga, Livigno, Ponte di Legno, Madonna di Campiglio, Cortina, Cavalese, Selva, Moena, Aprica, S.Moritz, Crans, Verbier, Megeve. E ancora, per i meno giovani,   Pinzolo, S.Pellegrino, Chiesa di Valmalenco, Barzio, Pian dei Resinelli, Presolana, Lanzo d’Intelvi, S.Fedele, Canzo, Asso, Ghisallo, S.Ambrogio, Varese, Brinzio.

 

Per quanto riguarda le località marittime, soprattutto la Liguria e la Costa Azzurra:  il Golfo Paradiso, il Tigullio, le Cinque Terre,  Savona, Genova, Imperia,  Sanremo, Montecarlo, Nizza e Cannes. Non mancano anche la Sardegna, la costa tirrenica, la Toscana, la costa adriatica veneto-romagnola e marchigiana, le isole napoletane, la costiera amalfitana e salentina, la Sicilia e le isole Eolie.

 

Per ciò’ che concerne le località in riva al lago, Como è la prediletta: Cernobbio, Moltrasio, Brunate, Menaggio, Torno, Bellagio, Bellano, Lenno, Tremezzo; il Lago maggiore: Stresa, Angera, Sesto Calende, Meina, Laveno, Baveno, Intra, Pallanza, Luino, Ispra, Cannobbio; Lago di Varese: Calcinate, Morosolo; Lago d’Orta, Lago di Annone, il Lago Segrino e il Lago di Garda con Gardone, Salò, Sirmione e Limone.

 

La classifica Cescat delle mete preferite:

 

-1) la Liguria e la Costa Azzurra; 14 %

 

-2) Il Meridione d’Italia, la Sicilia, la Grecia e la Croazia 13 %

 

-3) La costa Romagnola e Veneta 11%

 

-4) La Versilia e la Toscana; 9 %

 

-5) la Sardegna e la Spagna 8 %

 

-6) i laghi, le Prealpi, l’Oltrepò’ 7 %

 

-7) il Trentino Alto Adige 5 %

 

-8) La Valtellina, la Valchiavenna,l’Engadina;  4 %

 

-9) La valle d’Aosta ed il Vallese; 3 %

 

-10) Umbria, Marche, Lazio; 3 %

 

-11) Altro: 23%

 

 

– Foto

– Il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici, nel corso di una intervista

FORTE INTERNATIONAL – La rivista di Forte dei Marmi e della Versilia pag. 38 · 01-09-2019 «AMICI DEL FORTE NUOVAMENTE INSIEME» – “Paesaggi segreti. La Città Verde di Roma Imperiale” – Amici di Milano Informa

agosto 29, 2019

FORTE INTERNATIONAL – La rivista di Forte dei Marmi e della Versilia pag. 38 · 01-09-2019 «AMICI DEL FORTE NUOVAMENTE INSIEME»

 

 

– Amici di Milano Informa

 

 

AMICI DEL FORTE NUOVAMENTE INSIEME

 

 

Si e’ tenuta a Villa Giulini, a distanza di  un trentennio dal volume Ville segrete a Forte dei Marmi, la presentazione del libro “Paesaggi segreti. La Città Verde di Roma Imperiale” con l’introduzione di Vittorio Sgarbi alla presenza del Sindaco di Forte Bruno Murzi, della curatrice Prof. Arch. Maria Adriana Giusti, dell’Editore Vittorio Maschietto e di Cristina Acidini Luchinat, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno e autrice di un saggio nel libro. Tra gli ospiti Paola Chini Polidori, il pittore Lino Mannocci, l’Avvocato Achille Colombo Clerici Presidente di Assoedilizia, il Duca Emanuele Canevaro di Zoagli, la collezionista d’arte Cecilia Matteucci, l’artista Marco Nereo Rotelli. La Marchesa Fernanda Giulini ha accolto gli amici e ospiti presenti intrattenendoli al termine della presentazione con un gradevole light lunch nel parco.

 

Foto:

 

– Forte International ediz. 1 sett. 2019 pag 38

 

– Vittorio Sgarbi e Achille Colombo Clerici Pres. Amici di Milano

 

– Achille e Giovanna Colombo Clerici

 

Dino Betti van der Noot in concerto al Franco Parenti il 18 settembre 2019 ” Two Ships in the night” – Amici di Milano informa

agosto 29, 2019

Amici di Milano

 

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” Two Ships in the night”: un concerto e un disco di Dino Betti van der Noot Il 18 settembre prossimo, alle 20.45, la Sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano ospiterà un concerto speciale: sarà di scena, infatti, Dino Betti van der Noot a capo della sua grande orchestra che raggruppa alcuni fra i più significativi musicisti italiani.

Dino Betti si esibisce raramente, nonostante numerose e pluripremiate incisioni e una stima dedicatagli incondizionatamente da critica e pubblico. La sua musica è, d’altronde, sofisticata come poche, per quanto capace di attrarre e coinvolgere con il suo lirismo, con la sua capacità di porre domande: una musica dei nostri tempi ma che sa guardare oltre e che sa condividere la propria poesia con mano lieve.

Questa la formazione dell’orchestra: Gianpiero LoBello, Alberto Mandarini, Mario Mariotti, Paolo De Ceglie, trombe; Luca Begonia, Stefano Calcagno, Enrico Allavena, Gianfranco Marchesi, tromboni; Sandro Cerino, Andrea Ciceri, Giulio Visibelli, Rudi Manzoli, Gilberto Tarocco, ance; Luca Gusella, vibrafono; Emanuele Parrini, violino; Niccolò Cattaneo, pianoforte; Filippo Rinaldo, tastiere; Vincenzo Zitello, arpa bardica; Gianluca Alberti, basso elettrico; Stefano Bertoli, batteria; Tiziano Tononi, percussioni; Federico Sanesi, tabla.

Sarebbe difficile identificare Betti semplicemente come un jazzista: nato nel jazz e in una non meno intensa conoscenza della musica accademica, è andato molto oltre, esprimendo una cifra personalissima ed elaborando un linguaggio che è sintesi di una molteplicità di linguaggi e di esperienze. Uso alla musica sin dall’infanzia, la vita lavorativa ne ha fatto uno dei personaggi più innovativi dell’advertising italiano. Fondatore della B Communications, ha saputo riversarvi anche il suo talento musicale, creando una serie di jingle indimenticabili, dal Ba-Ba-Bauli a Tuscany di Aramis, Gs, Autogrill, Clèo, Totip, Lazzaroni, Duracell e molti altri.

Da oltre trent’anni, Betti pubblica incisioni che testimoniano dell’evoluzione e maturazione di un’arte che ha saputo stupire la critica internazionale e coinvolgere musicisti del calibro di Franco Ambrosetti, Paul Bley, Mark Egan, Bill Evans, Mitchel Forman, David Friedman, Donald Harrison, Carmen Lundy, Don Moye, Paul Motian, Giancarlo Schiaffini, Steve Swallow, John Taylor, Gianluigi Trovesi.

Il concerto al Teatro Franco Parenti costituisce perciò un appuntamento con una fra le personalità più singolari della musica italiana contemporanea. Sarà una carrellata lungo quarant’anni di pagine capaci di coinvolgere musicisti e pubblico in un dialogo intenso, trascinante. Al contempo, sarà l’occasione per conoscere Two Ships in the Night (Audissea Records), il nuovo disco di Betti, compositore che ogni volta sa infondere emozioni senza mai rinunciare alla capacità di porsi e di porci delle domande, di descrivere il nostro mondo con ansia, affetto, partecipazione e di illustrarcelo con uno spirito poetico vigile e vivido. Senza indulgere ad altro che a una vena compositiva che si stempera in una tavolozza orchestrale estremamente ricca e originale.

Un’occasione, dunque, da non perdere: l’incontro con un musicista la cui musica lascia, in chi ascolta, tracce di indelebile bellezza, narrando storie che incantano e che parlano di noi e del nostro tempo.

Teatro Franco Parenti tel. 02.59995206 oppure  https://urlsand.esvalabs.com/?u=http%3A%2F%2Fwww.teatrofrancoparenti.it&e=4868d8ee&h=7f720a09&f=n&p=y  dal 2 settembre

 

– Dino Betti van der Noot con il pres. di “Amici di Milano” Achille Colombo Clerici

I contratti di locazione abitativa a canone concordato, a Milano ed in Italia – Dichiarazione del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici

agosto 13, 2019

Precisazione del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici

I CONTRATTI DI LOCAZIONE A CANONI CONCORDATI ISTITUZIONALMENTE NON SUPPLISCONO ALLA CARENZA DELL’ OFFERTA PUBBLICA DI ABITAZIONI

Secondo Agenzia delle Entrate e Abi nel 2018 sono stati registrati 1.377.000 contratti di locazione residenziale, suddivisi in quattro tipologie. Le più adottate sono il contratto a canone libero e il contratto a canone concordato che in alcune città ad alta tensione abitativa, tra cui Milano, viene applicato in un numero relativamente limitato di casi.

Un importante quotidiano attribuisce ciò al fatto secondo il quale i proprietari di casa milanesi “snobbano” la formula del contratto a canone concordato, in ciò assecondati dai sindacati di categoria (degli inquilini e dei proprietari).

Precisa il presidente di Assoedilizia, la più rappresentativa delle associazioni dei proprietari immobiliari: “Si tratta di una affermazione qualunquistica che non tiene conto della reale funzione sociale ed economica di questa forma contrattuale.

La verità è che i milanesi la considerano per quella che è: non la via maestra per dare una risposta alla domanda abitativa, ma una via cui ricorrere se non vi è alternativa, e sempre tenuto conto del rapporto qualità/prezzo/domanda di mercato.

Ritenere l’inverso non facilita la soluzione del problema abitativo, a Milano come in Italia; perché porta a gravi distorsioni, quali ad esempio il proporre una recrudescenza in termini di carico fiscale sui contratti liberi, per dissuadere da questa forma contrattuale.

Dunque, agevolare sì ma non con il prevalente intento di utilizzare questo strumento in via di supplenza, a fronte di una carenza di offerta pubblica.”

“Neoumanesimo Milanese 1992/1994” dipinto ad olio – Particolare: Indro Montanelli, Gianfranco Miglio, Egidio Sterpa – “Amici di Milano” Associazione rievoca

agosto 5, 2019

Rievoca

 

In un grande quadro allegorico di Giulia Michon Pecori
MIGLIO, MONTANELLI, STERPA, TRA 133 PERSONAGGI DEL NEOUMANESIMO DI MILANO FINE ‘900

Il 10 agosto ricorre l’anniversario della scomparsa di Gianfranco Miglio, mancato nel 2001, nemmeno venti giorni dopo Indro Montanelli. Un ritratto li accosta; tra di loro Egidio Sterpa.

Tre figure che hanno avuto un profondo influsso sulla cultura di Milano nell’ ultimo scorcio del secolo scorso; ciascuno nel proprio ruolo e nella propria sfera di influenza.

Il paladino della milanesità, l’interprete dello spirito liberale, il cattolico cattaneiano.

Le loro immagini compaiono, affiancate, in “Neoumanesimo milanese 1992-1994”, un quadro ad olio (mt. 2,5 x 4,0) dipinto da Giulia Michon Pecori, di proprietà privata.

Il quadro rappresenta uno spaccato della società milanese negli anni di “Mani pulite” e raffigura 133 personaggi che assistono ad un ideale concerto di Natale dell’ anno 1992  sulle note del “Vesperae solennes de confessore” di Mozart eseguito dal pianista Sviatoslav Richter su un fortepiano Anton Walter, accompagnante gli Amici del Coro.

Il giurista Gianfranco Miglio, il giornalista Indro Montanelli ed il politico Egidio Sterpa, all’epoca della composizione pittorica, erano presenti e attivi nella realtà cittadina.

Affatto diversi per formazione culturale ed orientamento politico, si distinguevano per le spiccate doti di opinions leaders.

Gianfranco inseguiva un sogno che partiva da Milano; quello di vedere un assetto del Paese più moderno, finalmente libero dalle vecchie impalcature retaggio degli antichi stati, proficuamente inserito nel quadro internazionale.

Indro, tra l’altro socio d’onore dell’Associazione AMICI DI MILANO, amava visceralmente la nostra città dalla quale si sentiva pienamente ricambiato: come nume tutelare e come fedele e riconosciuto interprete principe del suo spirito.

Egidio era l’erede di una linea di pensiero che discendeva dai Toeplitz, dai Mattioli, dai Merzagora, dai Baslini, ai loro tempi veri riferimenti storici, in campo socio-economico, della nostra borghesia.

Dall’altra parte del quadro è raffigurato il mondo cattolico con i cardinali Giovanni Colombo, Carlo Maria Martini e Attilio Nicora ed i prelati Giuseppe Merisi, Ernesto Pisoni, Angelo Macchi, Idelfonso Clerici e Mario Salvadeo.

La Città si reggeva sui pilastri di un bipolarismo dominante, perno della cultura borghese milanese. Un bipolarismo non antagonistico, quanto piuttosto complementare e reciprocamente integrato.

Nella trama del quadro, in mezzo, ma diffuso, si colloca il potere giudiziario che ha svolto capillarmente un ruolo chiave nella storia della città e del Paese: Adolfo Beria Di Argentine, Francesco Saverio Borrelli, Antonio Di Pietro, Gianni Caizzi, Giulio Catelani ne sono gli esponenti.

Nel 1994 si chiude un’era.

“Ceto medio e risparmio delle famiglie in Italia” di Achille Colombo Clerici

agosto 1, 2019

Giunge più di una sorpresa dall’indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani di Intesa SanPaolo in collaborazione con il Centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi: resuscita il ceto medio, la casa rimane l’investimento preferito, la diseguaglianza economica si riduce.

Innanzitutto i dati. Un milione e trecentomila famiglie sono rientrate a far parte del ceto medio o vi sono entrate per la prima volta, riallargandolo dopo il record storico negativo raggiunto nel 2013 quando solo il 39% delle persone riusciva a risparmiare. Ora i risparmiatori (52%) superano di nuovo i non risparmiatori (48%) e la percentuale di quanto si accantona tocca il 12,6%, massimo storico, delle entrate.

Gli italiani continuano a resistere alle sirene della finanza mantenendo la casa al primo posto quale destinazione del risparmio. E continuano a investire nel mattone nonostante il 63% del patrimonio sia già rappresentato da immobili: il 57% ha ristrutturato la casa o un altro immobile. Anche la disuguaglianza è meno accentuata che nel resto d’Europa: il 10% degli italiani più benestanti detiene il 42,8% della ricchezza netta complessiva, percentuale che in Germania sale al 59,8%, a prescindere dal record disuguaglianza della Gran Bretagna. E ancora. I redditi da attività professionale e da lavoro dipendente sono aumentati; negli ultimi tre anni i bilanci delle famiglie hanno riacquistato parte della prosperità perduta durante la lunga crisi.
La percentuale di coloro che ritengono sufficiente il reddito per sostenere il tenore di vita corrente sale nel 2019 al 69% degli intervistati, massimo storico del decennio.
Nonostante la base produttiva dell’economia stia rallentando, i bilanci familiari sono simili al colore roseo dell’alba (parliamo sempre di media statistica). I primi a notare come l’Italia sia ben lontana dal baratro, come profetizzano alcuni, sono stati i signori dello spread che hanno portato l’asticella sotto i 200 punti.
Ho sempre sostenuto, in buona compagnia d’altronde, che la ripartenza del Paese poggia sulla fiducia dei suoi cittadini e delle sue imprese. Se la politica riuscisse a convincerli ad utilizzare, per spese e investimenti, anche soltanto una parte dei 1.400 miliardi di euro di risparmi inattivi nei conti correnti, potremmo forse assistere ad un nuovo minimiracolo economico italiano.
D’altronde, nelle emergenze, riusciamo sempre a stupire positivamente i consoci europei.
E’ questa la forza dello zoccolo duro socio/economico del Paese che poggia su una impalcatura di cultura, tradizioni, valori etici dei quali la famiglia è stata il vero storico motore, come centro di vita sociale ed economica.