Archivio per febbraio 2010

Smog Blocco Traffico – Danni al comparto turistico, alberghiero e della ristorazione. Illegittimità Azione dimostrativa Sindaci – Assoedilizia

febbraio 27, 2010

Dopo gli odierni dati sulle rilevazioni dell’inquinamento, che attestano il calo delle polveri sottili al di sotto della soglia di attenzione e le dichiarazioni cautelarmente diffuse nei giorni scorsi da alcuni sindaci che parlavano, con riferimento al blocco del traffico di domani, di “segnale di forte sensibilizzazione” e di “segnale dei sindaci contro l’immobilismo delle altre istituzioni” il presidente di Assoedilizia e dell’Associazione nazionale Amici dei Grandi Alberghi, Achille Colombo Clerici commenta:

 “Con sempre maggior evidenza il programmato blocco si presenta come una protesta, una azione dimostrativa , nella speranza che possa avere un qualche effetto ‘pedagogico’ verso i cittadini.

Ma la restrizione di un diritto dei cittadini, quale è quello alla libera circolazione automobilistica, non può esser ordinata da un Sindaco che in presenza di una ragione di ordine superiore, ad esempio per rimediare ad un comprovato stato di emergenza al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico.

E non per altri fini: diversamente si da’ luogo ad un eccesso di potere per sviamento ,che causa una illegittimità dell’atto.

Cosa diremmo se ai sindaci venisse in mente di ordinare il ‘coprifuoco’ nelle vie per insegnare ai cittadini che non si buttano le cartacce per strada?

Il blocco domenicale, comunque causerà danni a tutto il settore turistico, alberghiero e della ristorazione con una riduzione della attività che in questo momento di crisi economica proprio non ci vorrebbe.”

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Problema casa – Milano – PGT Piano Governo del Territorio – Cedolare secca affitti – Convegno Sunia 26 febbraio 2010 – Assoedilizia informa

febbraio 26, 2010

Sintesi della relazione del presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici, al Convegno SUNIA di Milano del 26 febbraio 2010

 A)  Il fabbisogno di abitazioni popolari ed il PGT in itinere

 *    *    *

A fronte di un fabbisogno di abitazioni popolari, arretrato ed insorgente, di circa 20mila unità a medio tempo,  il P.G.T. che il Comune il Milano si accinge a varare non dispone significativamente, né l’individuazione di zone, né la previsione di interventi di ERP (Edilizia residenziale pubblica) da realizzarsi a totale carico dell’ente pubblico.

Affida la soluzione del problema ad un meccanismo operativo privato/pubblico (Edilizia sociale) che, per stessa ammissione degli operatori del settore, responsabili degli enti attuatori, è in grado di soddisfare non più del 20% del fabbisogno.

Con ciò, dunque, il P.G.T. Si discosta dall’impostazione classica e ordinamentale della produzione edilizia che si articolava in tre canali istituzionali di produzione di abitazioni; in relazione al fabbisogno verificato ed accertato.

1)      l’edilizia sovvenzionata (a totale carico dell’ente pubblico) destinata a coprire il bisogno dei meno abbienti. Mediante affitti a canone sociale ed automatismi normativi (bandi pubblici di concorso) regolanti il meccanismo di assegnazione, in grado di permettere di superare ogni eventuale distorsione legata alla scelte operate dal mercato libero.

2)      l’edilizia convenzionata-agevolata attuata dalle imprese e dalle cooperative; destinata a coprire il fabbisogno espresso dai ceti intermedi.

3)      l’edilizia libera che risponde alla domanda del mercato.

Peraltro, l’housing sociale si colloca all’interno della disciplina della convenzionata-agevolata con una precisa e specifica finalizzazione, che non premette di dare risposte adeguate al bisogno abitativo dei ceti più deboli.

 B)  L’offerta abitativa privata

 *    *    *

B1)      Sussiste, a Milano e nell’hinterland una rilevante offerta di case di nuova costruzione o ristrutturate,  ultimate o in fase di ultimazione (possiamo stimare il dato nell’ordine di 10.000 unità), che sono in attesa di esser vendute o affittate.

Con l’entrata in vigore del PGT potrebbe trasformarsi in abitazioni, in tempi relativamente brevi, buona parte dei quasi 900.mila mq. di uffici attualmente inutilizzati.

B2)      In città si presenta anche con una certa rilevanza il fenomeno degli alloggi lasciati liberi dal precedente inquilino ed attualmente in attesa di esser nuovamente locati .

Riteniamo dunque che la combinazione tra loro dei due fattori, (cui si aggiungerà l’ulteriore produzione edilizia derivante dai grandi progetti in fase di avanzata attuazione) potrà avere un effetto di sensibile calmieramento del livello sia dei canoni di locazione di mercato per il canale libero, sia del prezzo di acquisto degli alloggi.

La disponibilità sul mercato di abitazioni in attesa di utilizzo, non appartiene alla libera e deliberata scelta dei proprietari, bensì ad una serie di concause,fra cui la crisi economica in atto e la contestuale perdita di attrattività della città.

I proprietari, peraltro, continuano a subire l’onere e l’aggravio di imposte e di spese.

Sicché si deve parlare non di sfitto voluto, ma semmai di incapienza del mercato: il che non può dar luogo a misure dissuasive di carattere penalizzante.

Si deve pensare piuttosto ad incentivi, e misure premiali, soprattutto fiscali. Primi fra tutti la cosiddetta cedolare secca: la tassazione separata dei redditi immobiliari, mediante il meccanismo della ritenuta a titolo di imposta.

Una misura peraltro che avrebbe una valenza anticiclica in grado di produrre un notevole  aumento del gettito fiscale (non solo per l’emersione del nero, ma  per il passaggio dell’immobile dal regime dell’esenzione fiscale a quello della tassazione); nonché un innalzamento del P.I.L. dell’intero Paese, per l’indotto in termini di opere edilizie legate al dinamismo del rapporto locativo.

A tal fine è opportuno che questa forma di tassazione sia prevista per tutte le forme di locazione e non solo per i contratti agevolati disciplinati dalla legge 431/99.

B3) Il canale concordato-agevolato dei contratti di locazione.

Stiamo lavorando per la revisione degli accordi originari che hanno dato scarso esito e ci auguriamo che questo lavoro sfoci presto in un risultato negoziale concreto in grado di permettere l’operatività di questo importante tassello del sistema di interventi previsto dall’ordinamento.

Per dare risposta, oltre che alla fascia intermedia dell’utenza, anche a settori deboli della domanda: anziani, pensionati, giovani coppie, studenti.

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Problema casa -Milano – Locazione abitativa – Cedolare secca – Convegno Sunia – Assoedilizia informa

febbraio 25, 2010

Sabato 13 marzo: “Paura e cura” Convegno Souq – Casa della carità

febbraio 25, 2010

Segnaliamo sabato 13 marzoPaura e cura”, una giornata di studio sulla salute promossa dal Souq, Centro studi sofferenza urbana della fondazione Casa della carità.

 Il programma della giornata:

 –          dalle 9 alle 13 seminario “Luoghi della paura-mondi della cura”, aula magna UniCredit, in via Tommaso Grossi 10, Milano.
Intervengono don Virginio Colmegna, presidente Casa della carità; Adolfo Ceretti, ordinario di criminologia, Università degli Studi Milano-Bicocca; Benedetto Saraceno, Università di Ginevra; Barbara D’Avanzo, Unità di Epidemiologia e Psichiatria Sociale, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano; Silvia Landra, direttore Souq e responsabile area Salute mentale, Casa della carità.

 –          dalle 15 alle 16 workshop paralleli, Casa della carità, via Brambilla 10, Milano.
– Là, dove vivono: incontrare e curare in strada conduce Laura Arduini, responsabile area Salute mentale Casa della carità.
– Dall’incontro alla cura: attivare percorsi per la salute fisica e mentale di persone senza dimora, conduce Gaia Jacchetti, medico infettivologo Casa della carità.
Dallo sradicamento all’affiliazione: una risposta residenziale alla salute mentale, conduce Silvia Landra, direttore Souq e responsabile area Salute mentale, Casa della carità.

 –          alle 18 secondo appuntamento del ciclo Benefica confusione: Casa della carità dialoga con don Luigi Ciotti. 

–          alle 20.45, concerto della Banda del Villaggio solidale.

 In allegato la locandina con i dettagli dell’iniziativa.

Piano Governo territorio – PGT Milano – Seminario Assoedilizia Casa della Carità

febbraio 22, 2010

Assoedilizia                                Casa della Carità                                 

 PGT di Milano. Il territorio per i cittadini

Mercoledì 24 febbraio 2010
ore 9,30 -12,30
Assoedilizia, via Meravigli 3, Milano, Sala al primo piano

Vasti processi di trasformazione socio-economica  continuano ad attraversare Milano ed il suo territorio. Parallelamente sono in atto  veloci cambiamenti riguardanti assetto e consistenza demografici della popolazione, con l’arrivo di nuovi cittadini e l’invecchiamento degli abitanti.

Nuovi bisogni e nuove emergenze urbane richiedono un pensiero attento all’utilizzo del bene territorio, nelle sue potenzialità di sviluppo, nella creativa programmazione di luoghi  sempre più funzionali ai tempi e ai ritmi di vita delle persone.

La discussione avviata alla presentazione del Piano di Governo del Territorio è una importante occasione di confronto e di nuova responsabilità collettiva.

 Per questi motivi l’Avv. Achille Colombo Clerici e Don Virginio Colmegna  incontrano

–      Avv. Edgardo Barbetta, Vice Presidente Assoedilizia
–       Alberico Barbiano di Belgiojoso, Ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana del Politecnico di Milano
–       Sabina Bellione, Amministratore delegato dell’Impresa Sociale Sotto il Tetto
–       Luca Beltrami Gadola, Direttore di ArcipelagoMilano
–       Stefano Boeri, Dipartimento Architettura e Pianificazione
–       Giampio Bracchi, Presidente della Fondazione Politecnico
–       Dott. Luciano Caffini, Presidente di Ancab-Legacoop
–       Arch. Ippolito Calvi di Bergolo, Vicepresidente Adsi- Associazione dimore storiche italiane
 –       Stefano Calzolari, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Milano
–       Franco De Alessandri, Segretario generale del Sindacato Edili di Milano
–        Giorgio Ferraresi, Facoltà di Architettura, Dipartimento di Architettura e Pianificazione 
–       Federico Filippo Oriana, Presidente di Aspesi
–           Alessandro Pasquarelli, Amministratore delegato di EuroMilano
–       Salvatore Porcaro, Multiplicity Lab
–       Arch. Vito Mauro Redaelli, Consigliere dell’Ordine degli Architetti di Milano
–       Angelo Torricelli, Preside Architettura del Politecnico di Milano
–        Sergio Urbani, Fondazione Housing Sociale
–       Carlo Valtolina, Presidente del Collegio Ingegneri Architetti di Milano

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Smog – Blocco traffico 28.2 – Conformismo ideologico – Comunicato stampa Assoedilizia

febbraio 20, 2010

 Assoedilizia è contraria al blocco del traffico deciso dai Comuni per domenica 28 febbraio: “Questa misura – dice il Presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici – ha tutto il sapore di un conformismo ideologico fine a se stesso senza effetti positivi concreti e con danni sicuri (ad esempio per moda, turismo, manifestazioni economiche in generale); volto semmai a premere sul governo per ottenere maggiori contributi e una quota dei pedaggi autostradali da impiegare nel miglioramento dei trasporti locali. Ma allora perché bloccare il traffico e privarsi così di un introito sicuro da bene utilizzare?”.

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BIT Borsa Internazionale Turismo – Manifesto Immagine Italia – Assoedilizia

febbraio 19, 2010

Assoedilizia e INSTAT-Istituto nazionale per lo studio e la tutela dell’ambiente e del territorio, con l’Associazione Italiana Amici dei Grandi Alberghi ed il Centro Studi Polis Maker del Politecnico di Milano, in occasione della BIT – Borsa Internazionale  del Turismo – che  ha luogo a Milano in questi giorni, richiamano il  sondaggio sui sentimenti che le città italiane ispirano.

 La finalità è quella di approdare ad un 

MANIFESTO IMMAGINE ITALIA PER  IL RILANCIO DEL SETTORE TURISTICO

 in grado di ravvivare l’attenzione sulle rilevanti valenze storico-cultural-sociali, oltre che artistico-ambientali del nostro Paese.  

 Breve sintesi delle motivazioni dell’iniziativa

  – Nonostante il più ricco patrimonio culturale, artistico, storico-monumentale, museale ed ambientale che una nazione possa vantare nel mondo (offriamo una sintetica scheda in calce al testo), il turismo in Italia non va di pari passo con l’andamento che si riscontra nei paesi immediati competitori.
In difficoltà il turismo balneare, quello montano e lacustre, quello termale, basati sulla competitività qualitaliva dell’offerta.
Si difendono il turismo d’affari dove ci sono i presupposti (ad esempio Milano)  e quello culturale ed artistico, basato sulla diversità.  
Complessivamante, il bilancio turistico italiano, nella graduatoria internazionale, è arretrato al quinto posto dopo Francia, USA, Spagna e Cina; con il 13,3% del PIL rispetto, ad esempio, alla Spagna che raggiunge il 20%.

Perché?
Esiste anzitutto un problema di “governance”.

La regionalizzazione delle competenze legislative in materia turistica porta a disperdere le energie. Le diverse regioni, infatti, si muovono a livello internazionale (con ingenti investimenti e scarsi ritorni economici e di immagine) alla ricerca di una identità locale. Con ciò si perde di  vista l’esigenza  di  rafforzare l’identità nazionale, puntando sull’appeal e sull’immagine dell’Italia, già forte in ambito internazionale.
Le uniche regioni che possano vantare una propria identità sulla quale far leva sono peraltro solo Sicilia, Toscana e Lombardia. Delle altre, neppure il Lazio dispone di una propria identità, autonomamente da Roma, né il Veneto, autonomamente da Venezia. 

Si lamentano disfunzioni  dell’amministrazione  centrale  e  di  quelle  locali  (esempio, la mancanza di un portale internet del turismo Italiano) e poca attenzione alle alleanze strategiche internazionali, vedi caso Alitalia. 

Mancano inoltre:
–       una adeguata e unitaria rappresentanza sindacale degli interessi degli operatori  turistici  in grado di dialogare ai vari livelli di governo, al fine di propiziare politiche condivise ed efficaci nel settore;

–       una chiara visione, da parte dei singoli operatori, dell’esigenza di rinnovarsi funzionalmente  per  andare incontro alle mutate esigenze dei flussi turistici che si muovono ormai in un mercato globalizzato; 

–       un apparato statistico adeguato, in grado di permettere l’assunzione di decisioni consapevoli;

–       una particolare attenzione al mercato degli utenti nazionali. Il mercato domestico rappresenta oltre il 60% dell’intero settore.

Esiste infine una carenza di una adeguata rete infrastrutturale, soprattutto al Nord dove, a livello nazionale, a fronte di pesi insediativi (abitanti) e gravitazionali (veicoli circolanti) dell’ordine del 16-17%, abbiamo una dotazione ferroviaria del 9,5% e stradale del 9% . La Lombardia, in questo rapporto, è addirittura al 14° posto fra le regioni italiane e, a confronto con le 132 principali regioni dei 5 Paesi più importanti d’Europa, si colloca al 71° posto per dotazione ferroviaria ed al 91° per quella stradale.

Opportune sembrano quindi iniziative di immagine atte a rilanciare il Turismo Italia, domestico (italiani su Italia) e straniero (dall’estero verso l’Italia).

Assoedilizia, INSTAT, l’Associazione Italiana  Amici dei Grandi Alberghi e Polis Maker richiamano il Manifesto-Immagine Italia, riguardo ai sentimenti che le città italiane suscitano.

LA RICERCA

A tal fine Assoedilizia ha raccolto, presso una serie di autorevoli referenti, appartenenti al mondo della cultura, dell’imprenditoria, delle professioni, della finanza, delle arti e dei mestieri, le indicazioni di massima che seguono,una diversa dall’altra per ogni città.
Indicazioni che vengono proposte come stimolo di interesse e di riflessione e per suscitare commenti e confronti. 

-Roma, la magnificenza
-Milano, la soddisfazione
-Torino, la nostalgia
-Vercelli, lo stile
-Aosta e la Valle, la conquista
-Bergamo, la concretezza
-Como, la quiete
-Brescia, la dignità
-Mantova, l’oblio
-Pavia, la goliardia
-Cremona, Piacenza, l’attaccamento alla terra
-Venezia, l’incanto
-Bolzano e l’Alto Adige, l’ascesi;
-Bologna, la familiarità
-Ferrara, l’opulenza
-Modena, la golosità
-Parma, la nobiltà d’animo
-Reggio Emilia, la bonomia
-Rimini, la spensieratezza
-Padova, la sapienza
-Verona, la sincerità
-Trento, l’onestà
-Udine il Friuli, la fierezza
-Trieste, il temperamento
-Firenze, la contemplazione
-Pisa, la meraviglia
-Siena, il campanilismo
-Lucca e la Versilia,il senso della giovinezza
-Arezzo, l’antagonismo
-Perugia e l’Umbria, la serenità
-Genova e la Riviera, l’afflato poetico
-Ancona, la laboriosità
-Napoli, la gioia   
-Salerno e la Costiera Amalfitana, lo stupore
-L’Aquila e l’Abruzzo, la speranza
-Benevento e il Molise, la semplicità
-Bari, l’ammirazione
-Potenza, la forza d’animo
-Reggio Calabria, la saggezza
-Palermo, l’amicizia
-Catania, l’orgoglio
-Agrigento, il respiro dell’anima
-Cagliari e la Sardegna, la tenacia. 

LA SCHEDA TECNICA

Questa una sintetica scheda, elaborata dal Cescat-Centro studi casa ambiente e territorio di Assoedilizia, sull’asset turistico fondato sul patrimonio ambientale, culturale, artistico d’Italia.

 – 100.000 chiese, cappelle, pievi, basiliche, cattedrali,  templi, abbazie, oratori, badie
– 2.400 castelli iscritti al catasto; 20.000 luoghi incastellati
– 90.000 palazzi di rilevanza storico-artistico-monumentale.  40.000  vincoli
– 250.000 vedute, belvederi, luoghi-paesaggio di particolare pregio
– Città d’arte, musei a cielo aperto
– 193 borghi storici con meno di 2.000 abitanti
– 35.000 ville
– 3000 musei
– patrimonio arboreo. -raddoppiato negli ultimi 70 anni-  di 12 miliardi di alberi (200 ogni abitante; 40.000 per chilometro quadrato)
– 22 parchi nazionali (più 2 in attesa dei provvedimenti attuativi) che coprono oltre 1.500.000 ha pari al 5% del territorio nazionale
– 1121 aree protette (parchi fluviali, archeologici, naturali, regionali – storici  e urbani -,   aree naturali marine protette, sommerse,  riserve naturali integrali e guidate, ecc.)
– 8.000 chilometri di coste marine con 171 porti turistici (105.000 ormeggi)
– 1300 chilometri di sponde lacustri, con attrezzature e  reti di navigazione lacuali. 

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BIT Borsa Internazionale del Turismo- Premio Excellent 2010 15a Edizione – Assoedilizia

febbraio 19, 2010

QUINDICI ANNI DI SUCCESSI DEL PREMIO EXCELLENT PER IL TURISMO

Benito Sicchiero

I principali riconoscimenti a Roberto Maroni, ministro dell’Interno; Umberto Veronesi, medico oncologo e ricercatore; Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera; Adriano Galliani, imprenditore e vicepresidente dell’associazione Calcio Milan.  Altri premi ad imprenditori del settore. “Il turismo – ha detto Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e dell’associazione nazionale Amici dei Grandi Alberghi consegnando la targa a De Bortoli – contribuisce in misura importante alla ripresa del Paese ”. I dati del Cescat-Centro studi casa ambiente e territorio di Assoedilizia sul patrimonio ambientale, culturale e artistico d’Italia.

Lo sviluppo economico dell’Italia e la sua ripresa dopo la tempesta della recessione è in consistente parte legato alla crescita ed allo sviluppo dell’industria turistica nazionale.  Un settore che interessa 2 milioni e 400 mila addetti (pari al 10% della forza lavoro italiana) di cui 1′80% impiegato in aziende ricettive. Numeri che testimoniano l’importanza del settore alberghiero e la felice intuizione di dar vita al premio Excellent per sottolineare e riconoscere i meriti di coloro che nel comparto si sono impegnati, conseguendo risultati di assoluto prestigio.

La manifestazione, promossa da Master&Meeting giunta alla XV edizione, assegna, infatti, titoli di eccellenza a personaggi di primo piano del mondo imprenditoriale, manageriale e politico, come tradizione vuole, in occasione della Bit, nel corso di una serata di gala all’Hotel Principe di Savoia di Milano.

I premi Excellent, quest’ anno sono andati a: Roberto Maroni, ministro dell’Interno; Umberto Veronesi, medico oncologo e ricercatore; Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera; Adriano Galliani, imprenditore e vicepresidente dell’associazione Calcio Milan.  Altri premi a una decina di  operatori del turismo.

Particolarmente delicato è stato il compito della giuria, presieduta dall’ on. Ombretta Fumagalli Carulli, che ha dovuto scegliere questi nomi tra molti operatori di grande capacità e intraprendenza.    Sono : AICA (Associazione Italiana Catene Alberghiere) nelle persone del presidente Elena David e vice presidente Alberto Cantoni; Andrea Babbi, amministratore delegato APT Emilia Romagna; Giancarlo Lanna, Presidente Simest; Maurizio Bettoja, amministratore delegato Gruppo Bettoja; Massimo Massini, direttore generale Emirates Italia; Four Season Hotel Firenze, nella persona del direttore generale Patrizio Cipollini; Maria Carmela Colaiacovo, presidente albergo Park Hotel ai Cappuccini – Tourist SpA; Aniello Lauro, premio alla memoria; Franca Roveraro Cappelluto, direttore generale Loano 2Village; Ugo Picarelli, fondatore e amministratore Leader sas – organizzazione e comunicazione; Enzo Pezzi, amministratore unico Anaunia; Capri Palace Hotel & Spa, nella persona del direttore generale Ermanno Zanini.

“Quello del turismo è l’unico settore che può progredire anche in tempi di crisi economica in cui crolla la produttività- ha detto il presidente di  Assoedilizia e dell’associazione nazionale Amici dei Grandi Alberghi Achille Colombo Clerici  – perché il suo sviluppo non è in alcun modo legato ai limiti di  capacità di assorbimento da parte del mercato, come avviene per i beni durevoli, in quanto risponde alla insopprimibile naturale tendenza, da parte dell’umanità, ad un continuo accrescimento culturale e di benessere.

La progressione geometrica della crescita del numero dei turisti nel mondo (dai 100 milioni di cinquant’anni fa agli attuali oltre 900 milioni) ne è d’altronde la conferma.

Sicchè il turismo sta dimostrando di rappresentare, in questa congiuntura economica, la via di uscita per controbilanciare la stasi di altri settori.

Purtroppo anche nella nostra città e nella nostra regione assistiamo ad un insufficiente utilizzo delle potenzialità di questo comparto economico.

Scontiamo l’incapacità in sede locale di ridurre a sistema il ricchissimo  asset del patrimonio turistico, nonché gli effetti di una miope politica centrale di  promozione nell’ambito internazionale”.

Questa una sintetica scheda, elaborata dal Cescat-Centro studi casa ambiente e territorio di Assoedilizia, sull’asset turistico fondato sul patrimonio ambientale, culturale, artistico d’Italia.

– 100.000 chiese, cappelle, pievi, basiliche, cattedrali,  templi,abbazie,oratori,badie.
– 2.400 castelli iscritti al catasto; 20.000 luoghi incastellati.
– 90.000 palazzi di rilevanza storico-artistico-monumentale.  40.000  vincoli.
– 250.000 vedute, belvederi, luoghi-paesaggio di particolare pregio.
– città d’arte,musei a cielo aperto.
– 193 borghi storici con meno di 2.000 abitanti
– 35.000 ville
– 3000 musei
– patrimonio arboreo. – raddoppiato negli ultimi 70 anni –  di 12 miliardi di alberi ( 200 ogni abitante; 40.000 per chilometro quadrato)
– 22 parchi nazionali (più 2 in attesa dei provvedimenti attuativi) che coprono oltre 1.500.000 ha pari al 5% del territorio nazionale
– 1121 aree protette (parchi fluviali, archeologici, naturali, regionali- storici e urbani -, aree naturali marine protette, sommerse,  riserve naturali integrali e guidate, ecc.).
– 8.000 chilometri di coste marine con 171 porti turistici (105.000 ormeggi)
– 1300 chilometri di sponde lacustri, con attrezzature e  reti di navigazione lacuali. 

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Sicurezza – Istruzioni A2A e CIG – Convegno a Milano Casa dell’energia – Assoedilizia informa

febbraio 18, 2010

Opuscolo di A2A e CIG per spiegare agli immigrati il corretto utilizzo del gas

 MA PER LA SICUREZZA NELLE CASE  TANTI OSTACOLI, ANCHE DALLA UE

Colombo Clerici (Assoedilizia) propone maggiori controlli nelle abitazioni, i piani di cottura con termocoppia, tubi di adduzione in acciaio. D’accordo gli enti interessati.

 Benito Sicchiero

 Sono 28.400.000 gli utenti italiani del gas, 20.700.000 utilizzano il metano e 7.700.000 il gpl, per un totale di oltre 70 milioni di cucine, stufette, scaldabagni: ben vengano quindi tutte le iniziative tese ad accrescerne la sicurezza; come quella presentata da A2A Reti Gas, società milanese (già Aem) e bresciana in collaborazione con il CIG-Comitato Italiano Gas, che si rivolge a  1.300.000 famiglie in 200 comuni – tanti quelli serviti da A2A – per illustrare, in un opuscolo in cinque lingue (inglese francese, spagnolo, arabo e cinese) illustrato dal fumettista Salvatore Mattozzi, semplici ma fondamentali regole e consigli sul corretto utilizzo degli impianti domestici a gas: ad esempio.

 Perché delle 90 persone coinvolte in incidenti da gas nel periodo 2008/2009 ben 51 (il 58%) sono cittadini stranieri. 

 Infatti il gas, anche se definito amico fidato, ogni tanto ha il vizio di esplodere e di intossicare.

 Le cause? Scarsa manutenzione, riparazioni “fai da te”, degrado ambientale, basso livello professionale dei manutentori, carenza di controlli. Ed anche i potenziali suicidi: i quali ignorano che, a  differenza dell’antico “gas di città”, il metano non avvelena. Così chi ha deciso di farla finita in questo modo, apre i rubinetti o stacca il tubo e aspetta. Senza che la fine arrivi, fino a quando il campanello della porta, l’avvio del motore del frigorifero o, addirittura, l’accendere la sigaretta provoca l’esplosione.

Che fare allora? Piani di cottura con termocoppia (se la fiamma non c’è e si spegne si blocca automaticamente l’afflusso del gas): ma l’Unione Europea (a causa di Gran Bretagna e Polonia) ne vieta l’obbligo, perciò i fornelli sicuri restano libera scelta del produttore; maggiori controlli anche all’interno delle abitazioni, ma  la positiva azione dell’ente distributore (a Milano controllate circa 300.000 utenze) si è scontrata con le proteste delle associazioni degli artigiani che hanno imposto l’alt, senza però fare altro.
 E via pericolando.

Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, conduce da molti anni una battaglia per una maggior sicurezza. Ad esempio, auspicando i controlli cui si è accennato, proponendo la sostituzione del tubo di gomma dalla condotta al fornello con un tubo d’acciaio sigillato (d’accordo A2A), ed incentivi affinchè persone di una certa età e con scarso reddito ricevano incentivi per utilizzare fornelli e scaldabagni elettrici (come avviene già a Brescia dove arriva il  teleriscaldamento).

Sempre Assoedilizia ha realizzato una speciale polizza detta Scudo Casa che copre incidenti da gas fino a 50 milioni di euro (l’assicurazione collettiva pubblica si ferma a 6 milioni).  
Ma soltanto la “volontà politica” potrà dare completa serenità agli utenti del gas (e ai proprietari di casa), superando gli ostacoli posti dai gruppi di interesse.

L’opuscolo, declinato in varie modalità di comunicazione (locandine,affissioni, adv, web e free press) comunica tra l’altro i numeri  telefonici di Pronto Intervento per Milano e provincia (02-5255),  Brescia, Bergamo e relative province, e i comuni serviti nelle province di Alessandria, Campobasso, Chieti, Cremona, Isernia, Lodi, Pavia, Piacenza, Salerno, Trento (800.066.722), Cassano d’Adda (840.017.400).

L’iniziativa “Clienti A2A: protagonisti della sicurezza” è stata illustrata nella Casa dell’Energia di Milano dal direttore A2A Reti Gas Enzo Gerosa e dal segretario generale del CIG Francesco Castorina, con la partecipazione dell’assessore comunale alle Periferie Andrea Massaretti e di don Giancarlo Quadri, profondo conoscitore del mondo degli immigrati. Lavori coordinati dal direttore della Comunicazione Biagio Longo.

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Adolfo Urso – In Assoedilizia incontro con rappresentanti di categorie economiche. Solidità del sistema e rigore del Governo nei conti pubblici per sconfiggere la crisi

febbraio 17, 2010

In Assoedilizia incontro tra imprenditori e politici, temi la crisi e i rapporti con l’Europa

URSO:  L’ITALIA HA SUPERATO LE RECESSIONE, NON ANCORA LA CRISI, GRAZIE ALLA SOLIDITA’ DEL SISTEMA ED AL RIGORE DEL GOVERNO NEI CONTI PUBBLICI

 RESPINTO L’ASSALTO DELLA SPECULAZIONE

 Benito Sicchiero

Oggi potrebbe esserci anche l’Italia nella lista dei “Paesi pigs (maiali)”, acronimo con il quale gli anglosassoni, con la  tradizionale scarsa eleganza, definiscono le nazioni europee a rischio default: cioè Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna.

Se la speculazione  internazionale ci ha giudicati un osso troppo duro (a differenza di quanto avvenne nell’estate 1992, ricordiamo?) nonostante l’enorme debito pubblico, lo dobbiamo a due fattori: il risparmio delle famiglie e delle imprese e  la politica di contenimento dei conti pubblici.

Lo ha spiegato Adolfo Urso, viceministro allo Sviluppo economico che, con Cristiana Muscardini, vicepresidente della Commissione  internazionale dell’Unione Europea ed il senatore Giuseppe Valditara,  ha incontrato, nella sede milanese di Assoedilizia, esponenti delle organizzazioni nazionali rappresentative delle categorie economiche.

Tema: il punto sulla crisi e i rapporti con l’Unione Europea.

Se il debito pubblico del Paese è tra i più alti del mondo, quello delle famiglie e delle imprese è il secondo per virtuosità in Europa.

Sommando i tre debiti si ottiene il cosiddetto debito aggregato, che  fa  testo, e che  ci colloca subito dopo la Germania.

Molto meglio, ad  esempio, della Gran Bretagna, tanto che questo Paese denuncia uno spread  di quasi 7 punti nei titoli di Stato.

Una catastrofe se fosse capitato all’Italia.

Attenti però, non siamo ancora fuori dalla crisi:  per cui ancora stretta sui conti, niente calo delle tasse, anche se urge un maggiore equilibrio (meno su imprese e lavoratori e più sulla  finanza), e maggiore competitività del Paese.

Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto quindi quello offerto agli esponenti di molte organizzazione rappresentative di categorie imprenditoriali (dall’elettronica alla conceria, dal legno-arredo all’immobiliare, dalle telecomunicazioni  alle calzature, all’acciaio) che hanno lamentato in molti casi la concorrenza sleale dei Paesi emergenti, invocando protezioni.

Ebbene, anche in questo caso si scopre che l’Italia (che sembra a molti contare ben poco in Europa) ponendosi a capo di cordate formate da altri Paesi è riuscita a far adottare il maggior numero di normative antidumping dell’Unione Europea: il 25% del totale, proprio a favore dei prodotti e dei produttori italiani.

Sono stati disegnati gli schieramenti che vedono contrapposti i Paesi  manifatturieri   a quelli di “intermediazione” (grosso modo nord contro sud con altri Paesi, come la Germania, che produce molto all’estero e perciò poco favorevole a “dazi”).  In questa ottica bisogna stare attenti a proposte come quella del “made in …” che cozzerebbero inevitabilmente contro le normative europee dando il via a procedimenti per infrazione.

Comunque, per ottenere risultati ancora migliori, il Paese dovrebbe essere maggiormente sostenuto, nei consessi dell’Unione, dall’apporto delle Regioni.

E la Lombardia, come ha rilevato il presidente di  Assoedilizia Achille Colombo Clerici, è in grado, se vuole, di farsi valere: grazie al fatto di avere una economia ed una  popolazione superiore a quella di diversi Stati membri.

 Una delle conseguenze della recessione è che si stanno modificando obiettivi ed equilibri (si parla, ad esempio, di libero scambio con il Canada); mentre è in  atto un processo che dà maggiore peso al Parlamento europeo (rappresentanza dei cittadini) rispetto al peso del  Consiglio (rappresentanza dei governi).

 La società organizzata avrà  quindi possibilità sempre maggiori di influire sui destini dell’Europa e dei suoi abitanti.

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